venerdì 11 marzo 2011

4° tentativo:il talento può essere ereditato in ritardo?

Alla fine degli anni sessanta mio padre ha iniziato a fare l'artigiano. Creava borse in pelle. In poco tempo è riuscito a tirar su un laboratorio con qualche operaio. Le borse portavano le iniziali di mio papà. Erano tempi di grande ripresa economica. Gli affari sono andati a gonfie vele per un bel pò, tanto che i miei genitori presto sono riusciti  ad acquistare un appartamento, facendolo arredare da un costoso architetto. Quell'impronta anni settanta non è scomparsa dalla loro casa, ma tutto il resto è profondamente cambiato. I loro sforzi e le loro speranze da coraggiosi artigiani, sono stati violentemente soffocati dall'ondata di prodotti e manodopera cinese. E' stato un duro colpo per molti piccoli imprenditori che non hanno potuto tenere fronte a questa impari concorrenza. I miei genitori hanno continuato a trattare il commercio di borse, ma non sono più riusciti a produrle.
Io non sono mai stata un'appassionata di articoli di pelletteria. Sono cresciuta con l'odore della pelle conciata nelle narici, e questo mi ha un pò nauseata. Per giunta non ho mai avuto un guardaroba ricco di borse, cinture o portafogli.. giusto l'indispensabile, forse anche meno. Spirito di ribellione verso i genitori e la loro attività?
Chissà. Loro non hanno mai espresso il desiderio che io proseguissi la loro attività, per altro sempre più in declino.
Ora non saprei proprio come spiegarlo ma, qualche mattina fa, mi sono alzata e, appena il mio fidanzato ha aperto gli occhi, gli ho detto:"..un pò di tempo fa me l'hai proposto, io ho rifiutato ma ora ho cambiato idea: compriamo una macchina da cucire?". Due giorni dopo  una singer elettronica era a casa nostra. Nella mia testa è vagata l'idea che avrei potuto imparare a realizzare con vari tessuti borsine, pochettes, portafogli..  Un pò mi piacerebbe che mio papà vedesse che qualcosa da lui ho preso ( non solo il fatto di essere lunatica!!?!). Ci vorrà del tempo per prendere confidenza con la signora Singer! Non sapevo neanche cosa volesse dire infilare una macchina!.. Ora che è in pensione mio papà non la usa quasi più, ma prima era bravissimo!
Per ora devo dire che sono davvero imbranata tra i miei grovigli di filo e le cuciture storte! Insomma son ben lontana dal poter realizzare qualcosa di vagamente guardabile!Mi dovrò impegnare molto.. santa costanza! Vi terrò aggiornati.

3° tentativo: scrittura, il primo amore non si scorda mai

Questa lunga crisi economica non ha risparmiato praticamente nessuno, lo so. C'è chi ciclicamente è in cassa integrazione o, peggio ancora,c'è chi ha definitivamente perso il lavoro. Per fortuna questa sorte non è toccata a me, ma la riorganizzazione del lavoro che c'è stata dove sono impiegata io mi ha completamente stordito.  Questo restyling (un inglesismo che dovrebbe addolcire la pillola?) con tutti i suoi assurdi paradossi ha colpito la mia fantasia. Piano piano, ricamando nella mia testa crudeli intrighi ambientati in uno spietato e modernissimo tessuto sociale, si è fatta strada in me un'idea nuova e impegnativa: scrivere un libro! Un'impresa tosta data la mia incostanza e inconcludenza cronica!.. ma che dire? il fatto è che non mi abbandona la voglia di comunicare..e se prima il mio sordo interlocutore era un biondino di dieci anni, ora ho la presuntuosa ambizione di rivolgermi ad un pubblico molto più numeroso e variegato. Ma se non ho sortito alcun  effetto su in imberbe fidanzatino, quale speranza ho di colpire la curiosità e il cuore di tanti sconosciuti?..EH, questa è la meravigliosa testardaggine di quella fenice che non si arrende ed è pronta a ricominciare tutto daccapo,è pronta a rialzarsi alta in volo. La mia caparbietà mi ha portato sempre più lontano dalle ceneri da cui ero rinata..più davo vita ai miei fragili e contraddittori personaggi, più mi sentivo viva e libera.. questo per ben ottanta pagine! Non male come inizio!.. considerando che mediamente un libro si aggira sulle 300 pagine, ecco, sono a poco meno di un terzo dalla conclusione della mia opera. E allora perchè l'ho interrotta? Ero a corto d'idee?mi son fatta prendere dallo sconforto dalla giungla fatta di poliedritici scrittori, avidi editori a pagamento, ignote possibilità di riuscita? O forse ho solo temporaneamente accantonato il mio sudato libro?
....Il fatto è che una mattina mi sono inspiegabilmente svegliata con un inestirpabile chiodo nella testa!.....

giovedì 10 marzo 2011

2° tentativo: la salvezza dalla medicina alternativa!

Ho sostenuto 17 esami presso la facoltà di Psicologia. Ho fatto anche un tirocinio di un anno in una struttura per alcolisti e tossicodipendenti. Lì ho deciso che non avrei mai voluto esercitare nella mia vita la professione di psicologa. Forse mi sono presa paura per la gran responsabilità che mi dovevo assumere. Forse ho capito che non ero in grado di gestire quegli uomini e quelle donne che , involontariamente, mentivano e celavano, senza che io riuscissi mai a sospettare nulla. Ingenuità o inesperienza? Chissà! Ma in realtà raccontai a me stessa un'altra verità per giustificare la mia scelta di abbanonare l'università: la psicologia seziona l'animo umano, Olga invece vuole conoscere l'uomo nella sua totalità. Poco male. Ho rinunciato agli studi ma mi sono interessata alla riflessologia plantare, allo shiatsu, ora pratico anche yoga. Una tra le scoperte  più affascinanti che ho fatto è quella dei fiori di Bach. Ne avete  mai sentito parlare? Sono fantastici e davvero funzionano! Negli anni sono riuscita a sbrogliare, anche grazie a questo rimedio, diversi nodi della mia personalità! E la cosa meravigliosa è che il dottor Bach è riuscito ad individuare un fiore per guarire tutte le carenze dell'animo umano.
Sono stata così fagocitata in questo vortice di punti riflessi, chakra, rimedi vibrazionali.. che ho raccolto informazioni sui corsi per diventare insegnante shiatsu, riflessologo plantare, naturopata.. forse troppa carne al fuoco! Di sicuro impossibile conciliare questi corsi con il mio attuale lavoro: come si fa a chiedere permessi di sabato per 3-4 anni , lavorando in un centro commerciale? E poi comunque in Italia ancora non c'è una vera e completa apertura (anche da un punto di vista legislativo) a queste discipline! Rischiare fa paura, forse è meglioconservarmi ben stretto il mio lavoruccio, non dare noia con richieste di vari permessi e tenermi questo mondo "natural-olistico" solo come mia personale passione. E'capitato anche a voi di fare marcia indietro a favore di quel pò di benessere e stabilità che offre un lavoro fisso?..

1° tentativo: gli adolescenti sono tutti poeti?

Io credo di sì perchè in quel limbo tra l'infanzia e la vita adulta il bisogno di sognare si mescola con l'esperienza della dura  realtà e  questo può far nascere forme di espressione molto particolari. A dire il vero già dalle elementari ho manifestato una certa predisposizione per la poesia: proclamavo in versi il mio amore per un compagno di scuola. Quotidianamente  infilavo tra le sue mani bigliettini o addirittura lunghe lettere intrise dell'amore puro di quell'età. Lui era biondo, con gli occhi azzurri e non mi scrisse mai neanche una riga. Ma questo non mi ha mai scoraggiata: per tre anni ho continuato a creare poesie dedicate a lui.
Quando il mio amato cambiò scuola, non lo vidi per un pò..questo naturalmente generò in me un candido ma devastante dolore che trovava sfogo in laceranti versi, a volte un pò sgrammaticati. Un giorno lo incontrai in una strada del paese in cui abitavamo, e lui, senza troppe cerimonie, mi disse che nella nuova scuola si era fidanzato con una bambina dai capelli lisci e biondissimi." Ecco", pensai," ha trovato la sua principessa!". Mi arresi davanti all'invincibile avversaria e smisi di scrivere poesie.
Anni dopo, al liceo, mi sono appassionata al simbolismo, a Baudelaire, a Rimbaud, a Verlaine.. ah la loro fuga nei paradisi artificiali, ah il loro folle spirito ribelle, ah il loro bisogno di sperimentare i sensi!..e chi non è rimasto affascinato da loro? Io ne sono stata stregata al punto che a 17 anni decisi che nella vita avrei fatto la poetessa! Scrivevo fiumi di fogli, li accartocciavo e li gettavo, per poi andarli a recuperare nel cestino e declamarli a gran voce nella mia stanza.
Il mio afflato poetico mi ha portato a inseguire per anni la straordinaria Alda Merini.. che meraviglia!.. conservo l'autografo che mi fece sul suo libro"La presenza di Orfeo".
Partecipai a diversi concorsi letterari, spedii le mie acerbe opere a varie case editrici e a poeti. Non ricevetti mai risposta. Ad un certo punto arrivai a pensare che, forse, il silenzio e l'indifferenza di tutti verso i miei scritti era cosa lecita. A 23 anni decisi  di smetterla con la poesia.

lunedì 7 marzo 2011

TIRO LE SOMME..E LA CINGHIA

A quasi quarant'anni decido ancora una volta di cercare la vera Olga. Lo faccio con l'aiuto di questo blog (..mannaggia se sono impedita!) e spero anche con il vostro aiuto. Voglio raccontarvi  il percorso incoerente e accidentato che sto seguendo alla ricerca, lo dico in un timido sussurro...alla ricerca della felicità ! O comunque se non proprio della felicità almeno di un pò più di serenità e soddisfazione!..ecco che escono i sensi di colpa e forse anche un pò di sano realismo che mi riporta sempre con i piedi per terra !!.. Comunque sia, vada come vada , ho deciso di riprovarci: voglio trovare il mio talento! Una decina d'anni fa ho sentito il professor Morelli (quello psicologo che spesso è ospite di varie trasmissioni tv) che parlava proprio di questo. Mi ha talmente tanto incuriosita che ho iniziato a comprare la rivista Riza Psicosomatica, di cui lui è redattore. L'ho fatto per circa un paio d'anni, riempiendo così  la mia testa e gli scaffali della mia libreria. Risultato? Dopo qualche mese le ho buttate tutte! Accidenti a me, maledico il modo in cui sono fatta (per citare i grandi After Hours che sono di Milano, proprio come me!)! Insomma, mi appassiono a qualcosa, ci credo e poi un bel giorno (forse perchè valuto che dentro di me il tempo è scaduto! mah!) mando tutto all'aria, non voglio più saperne, ci rinuncio completamente. Ma poi, ciclicamente, torna  fortissimo il bisogno di trovare la vera me e il mio posto giusto.
Questa perenne inquietudine appartiene alla mia personalità ma è anche vero che la crisi che da lungo tempo sta opprimendo il nostro paese ha cambiato la  vita di molti di noi. Se per fortuna ancora il lavoro io ce l'ho , è però innegabile che il clima e la qualità di questo sono profondamente cambiate. La stabilità, la certezza e l'armonia ,che per un pò ho vissuto, stanno sfumando via. E di nuovo riaffiora in me quel disagio, quella spinta a reagire..per non soccombere.
Ecco a voi il racconto di alcuni sconclusionati tentativi che hanno costellato la mia vita.. tentativi per cambiare, tentativi di essere sempre , instancabilmente fenice che risorge dalle proprie ceneri!